Dispositivo ripresa e resilienza: dalla pandemia, alla guerra e all'impennata dell'inflazione

La Commissione europea ha adottato una comunicazione in occasione del secondo anniversario dell'adozione del dispositivo per la ripresa e la resilienza, lo strumento chiave al centro del piano per la ripresa NextGenerationEU, con una dotazione di 800 miliardi di euro.

La comunicazione fa il punto sui risultati concreti conseguiti finora grazie all'impulso senza precedenti impresso dal dispositivo a favore delle riforme e degli investimenti verdi e digitali negli Stati membri La comunicazione delinea inoltre nuove misure per far sì che i piani nazionali per la ripresa e la resilienza continuino ad essere attuati in modo efficace. Gli allegati della comunicazione chiariscono alcuni aspetti tecnici delle modalità con cui la Commissione valuta i progressi compiuti dagli Stati membri.

Sostenere la ripresa post-pandemia affrontando nel contempo nuove sfide
Dalla sua creazione due anni fa, il dispositivo per la ripresa e la resilienza ha avuto un impatto trasformativo sulle economie degli Stati membri, ad esempio promuovendo le riforme dei sistemi di giustizia civile e penale in Italia, le riforme del mercato del lavoro in Spagna, migliorando l'offerta di alloggi a prezzi accessibili in Lettonia, promuovendo gli investimenti nelle energie rinnovabili offshore in Grecia e facilitando la digitalizzazione delle scuole e delle imprese in Portogallo.

Tali cambiamenti sono resi possibili dal carattere unico del dispositivo per la ripresa e la resilienza, che combina i piani nazionali per le riforme e gli investimenti con priorità e finanziamenti comuni.

Esaminando i piani per la ripresa e la resilienza degli Stati membri, si osserva che circa 203 miliardi di euro della dotazione totale contribuiscono a misure volte a ridurre le emissioni di gas a effetto serra di almeno il 55% entro il 2030. Circa 131 miliardi di euro contribuiscono a misure volte a trasformare in senso digitale le economie e le società europee. Circa 138 miliardi di euro sono stati destinati alla spesa e alle politiche sociali per la prossima generazione.

L'articolazione del dispositivo per la ripresa e la resilienza ha avviato un circolo virtuoso di cambiamento, in cui le riforme proposte dagli Stati membri gettano le basi per i successivi investimenti previsti nei rispettivi piani per la ripresa e la resilienza, nonché per quelli che si avvalgono di altri fondi dell'UE, fondi nazionali e, soprattutto, fondi messi a disposizione dal settore privato A medio termine, la Commissione stima che gli investimenti finanziati da NextGenerationEU potrebbero stimolare il PIL dell'UE di circa l'1,5% nel 2024 e favorire ulteriormente la creazione di posti di lavoro.

Il dispositivo per la ripresa e la resilienza, istituito nel contesto della crisi della COVID-19 per sostenere la ripresa economica e sociale degli Stati membri, ha svolto un ruolo fondamentale nel contrastare la recessione economica indotta dalla pandemia.

Il dispositivo ha consentito di realizzare riforme e investimenti, accelerando la transizione verde e digitale e migliorando la resilienza complessiva dell'Unione.

L'attuazione del dispositivo per la ripresa e la resilienza avviene ora in un contesto molto diverso, caratterizzato dalla guerra di aggressione della Russia contro l'Ucraina, da un'inflazione elevata e da una crisi energetica.

In questo panorama in costante evoluzione, il dispositivo per la ripresa e la resilienza si è dimostrato uno strumento estremamente versatile, in grado di affrontare molteplici problemi emergenti. Esso continua pertanto a rivestire un ruolo centrale nei nostri sforzi per affrontare le priorità legate alla sicurezza energetica dell'UE, alla competitività industriale e alla transizione industriale verso un'economia a zero emissioni nette.

Accelerare l'attuazione del dispositivo per conseguire le priorità dell'UE
Ad oggi la Commissione ha erogato oltre 144 miliardi di euro nell'ambito del dispositivo per la ripresa e la resilienza, compresi sovvenzioni (96 miliardi di euro) e prestiti (48 miliardi di euro).

Molte erogazioni ulteriori sono previste via via che si procede verso la seconda fase dell'applicazione del dispositivo. Gli Stati membri dovrebbero fare il possibile per valorizzare appieno le opportunità offerte dal dispositivo e produrre risultati in linea con i calendari che si sono impegnati a rispettare nei rispettivi piani.

Nella primavera del 2023 gli Stati membri dovrebbero integrare i loro piani per la ripresa e la resilienza con capitoli di REPowerEU, al fine di fornire una risposta congiunta alla crisi energetica mondiale. Le riforme e gli investimenti, nuovi o rafforzati, inclusi nei capitoli e finanziati grazie a un potenziamento della capacità finanziaria del dispositivo per la ripresa e la resilienza fino a 270 miliardi di euro, consentiranno agli Stati membri di eliminare rapidamente la dipendenza dell'UE dai combustibili fossili russi e di accelerare la transizione verso l'energia pulita.

Le riforme e gli investimenti sostenuti dal piano REPowerEU, che gli Stati membri dovrebbero presentare quanto prima, consentiranno di realizzare inoltre le sinergie previste dal piano industriale del Green Deal dell'UE.

Essi finanzieranno misure volte a promuovere l'ecologizzazione dell'industria, a sostenere i progetti industriali a zero emissioni nette dell'UE, a incentivare in ambito R&I le tecnologie di punta a zero emissioni, aiutando le industrie a far fronte ai prezzi elevati dell'energia, anche attraverso sgravi fiscali.

La valutazione intermedia del dispositivo per la ripresa e la resilienza del prossimo anno offrirà una nuova occasione per fare il punto e valutare i progressi compiuti e gli insegnamenti tratti dall'attuazione del dispositivo.

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Aggiornato al:
29.03.2023
Article ID:
149454226